I confini della rete non sono più un perimetro fisso: utenti in mobilità, SaaS, cloud ibrido. Servono controlli coerenti, semplici da gestire e aggiornati in tempo reale. I firewall di nuova generazione (NGFW) nati dal modello UTM (Unified Threat Management) unificano più funzioni di sicurezza in un’unica piattaforma, riducendo complessità e tempi di risposta. In questa guida spieghiamo cosa fanno davvero, come scegliere e configurare in modo efficace, quali errori evitare e quali KPI monitorare per misurare il valore nel tempo.
Cos’è la gestione unificata delle minacce (UTM)
Un UTM integra in un solo stack: ispezione profonda del traffico (DPI), IPS/IDS, antivirus gateway, web filtering, app control, anti-spam, DNS security, SSL/TLS inspection, sandboxing e gestione centralizzata delle policy.
Il vantaggio è duplice: copertura ampia contro minacce diverse e orchestrazione unica per regole, report e aggiornamenti. Meno prodotti da integrare significa meno punti ciechi e meno errori di configurazione.
Cosa fa un NGFW, davvero
- Ispezione profonda dei pacchetti (DPI): analizza contenuti e protocolli oltre le porte standard.
- IPS: blocca exploit noti e pattern malevoli prima che raggiungano host interni.
- Web filtering e content filtering: limita categorie rischiose, comandi C2 e download sospetti.
- App Control: riconosce applicazioni a livello 7 e consente policy granulari (es. consentire Teams, bloccare esfiltrazioni via personal cloud).
- Antivirus/Antimalware a livello gateway: intercetta allegati e payload pericolosi.
- TLS Inspection: decifra in modo controllato il traffico cifrato per applicare le stesse policy anche su HTTPS.
- Sandboxing: esegue file sospetti in ambiente isolato per rilevare comportamenti malevoli.
- Automazione e aggiornamenti: feed di threat intelligence e update continui minimizzano l’intervento manuale.
Perché i NGFW semplificano (e rafforzano) la sicurezza
Con un’unica console di gestione amministri regole, utenti, gruppi e sedi. Le policy coerenti riducono eccezioni e sovrapposizioni. I log sono correlabili: da un alert IPS arrivi alla sessione utente, al dominio e al file scaricato. Il tempo da rilevazione ad azione si accorcia, e l’IT lavora con playbook ripetibili.
Come valutare e dimensionare un NGFW
Scegliere “per numero di utenti” non basta. Considera:
- Throughput con servizi attivi: verifica i valori con DPI+IPS+TLS inspection abilitati, non solo il dato “liscio”.
- Sessioni concorrenti e nuove connessioni/sec: critico per ambienti ad alto traffico o API.
- Accelerazione hardware: motori dedicati per crittografia e pattern matching.
- Alta Affidabilità (HA): coppie attive/attive o attive/passive con failover rapido.
- Gestione multi-sede: template di policy e Zero-Touch Provisioning per filiali.
- Integrazione: directory (AD/Azure AD), SIEM/SOAR, EDR/MDR, DNS security, SD-WAN.
Policy efficaci: principi operativi
- Least privilege: consenti solo traffico necessario per categoria, applicazione e utente.
- Segregazione: VLAN/zone per server, utenti, ospiti, OT; regole inter-zone minime e loggate.
- Ispezione TLS mirata: escludi portali bancari/sanitari e firma CA interna gestita correttamente.
- Geo-IP e reputation: blocca Paesi/ASN non pertinenti e host “bad reputation”.
- DNS sicuro: applica filtri a livello DNS per prevenire risoluzioni malevole.
- DLP di base: pattern per dati sensibili (IBAN, CF, numeri carta) in uscita.
- Playbook automatizzati: su evento critico, quarantena dell’IP/utente e notifica al SOC.
Distribuzione: on-prem, cloud, ibrido
I NGFW moderni esistono come appliance fisiche, virtual firewall per cloud pubblici e istanze “edge” per filiali. Il modello ibrido consente policy unificate tra data center e cloud, con tunnel IPsec o SD-WAN per garantire continuità e crittografia end-to-end.
Ispezione SSL/TLS senza traumi
Oltre l’80% del traffico è cifrato: senza TLS inspection le policy diventano cieche. Per gestirla bene:
- distribuisci il certificato CA dell’azienda tramite GPO/MDM;
- escludi categorie sensibili e servizi pinning-based;
- monitora impatti su performance e adegua l’hardware;
- comunica in modo trasparente agli utenti finalità e ambito.
Manutenzione e aggiornamenti: l’automazione che serve
Imposta update automatici per firme IPS, AV e categorie URL. Pianifica finestre di firmware upgrade e backup di configurazione. Versiona le policy: ogni modifica rilevante deve essere approvata e tracciata. Integra i log con il SIEM per avere alert centralizzati e retention adeguata.
Errori da evitare
- Modalità “allow any” temporanea… diventata permanente.
- Disattivare IPS o TLS inspection per guadagnare throughput senza un piano alternativo.
- Policy duplicate tra sedi con regole incoerenti.
- Mancanza di test di failover su HA e di restore della configurazione.
- Assenza di runbook per gli incidenti comuni (phishing, malware proxy, esfiltrazione).
KPI per misurare l’efficacia
- Tasso di blocco di minacce per categoria (IPS, malware, C2).
- Tempo medio di contenimento dall’alert alla regola di blocco.
- % traffico ispezionato (incluso TLS) vs traffico totale.
- False positive e impatto su produttività.
- Compliance alle policy (eccezioni, scadenze, review trimestrali).
Esempio di percorso in 30-60-90 giorni
- 0-30 giorni: assessment regole esistenti, mappatura flussi, attivazione logging completo, hardening base.
- 31-60 giorni: abilitazione graduale IPS + web filtering + app control, pilota TLS inspection su un reparto, tuning.
- 61-90 giorni: estensione TLS inspection, attivazione sandboxing, integrazione SIEM, definizione playbook e reportistica per direzione.
Come si integra con Zero Trust
Il NGFW diventa enforcement point di policy identity-based: l’utente e il device determinano cosa è consentito. Con NAC e EDR puoi richiedere postura conforme (patch, cifratura, AV attivo) prima di consentire l’accesso a segmenti sensibili. È la saldatura tra rete e identità che riduce movimenti laterali.
Conclusione
La gestione unificata delle minacce non è solo “un firewall migliore”: è un metodo per ridurre superficie d’attacco, velocizzare la risposta e semplificare l’operatività. Con NGFW correttamente dimensionato, policy chiare e automazioni mirate, ottieni visibilità profonda e controllo coerente tra sedi e cloud. Vuoi una review delle tue regole, un piano di migrazione o un pilot con TLS inspection e sandboxing? Sfera Informatica può accompagnarti con assessment, tuning e KPI pronti per la direzione.


