La sicurezza sul lavoro non è un fascicolo da archiviare, ma un insieme di pratiche quotidiane che proteggono persone e continuità operativa.
Questa guida traduce gli obblighi principali in 14 azioni concrete: dalla valutazione dei rischi alla formazione, dalle emergenze ai DPI, fino a registri, segnalazioni e appalti.
L’obiettivo è doppio: ridurre incidenti e prevenire sanzioni, costruendo una cultura della prevenzione chiara, misurabile e condivisa.
1) Valutazione dei rischi aggiornata (DVR)
Il punto di partenza è il Documento di Valutazione dei Rischi: identifica pericoli, misura probabilità e impatto, definisce misure preventive e un piano di miglioramento.
Aggiorna il DVR quando cambiano ambienti, processi o attrezzature, e programma revisioni periodiche. Senza un DVR vivo, tutto il resto perde efficacia.
2) Nomina del RSPP e definizione del perimetro
Ogni datore di lavoro designa un Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), interno o esterno.
Al RSPP competono coordinamento, analisi dei rischi, proposta di misure e supporto operativo. Documenta nomina, compiti e relazioni con datore di lavoro, medico competente e RLS.
3) Formazione e informazione dei lavoratori
La formazione deve essere adeguata ai rischi e aggiornata. Prevedi modulo generale, formazione specifica per mansione e aggiornamenti periodici.
Informazioni chiare su procedure, DPI, segnalazioni e near miss. Registra presenze, calendari e attestati.
4) Sorveglianza sanitaria dove necessaria
In base al DVR attiva la sorveglianza sanitaria: visite preventive e periodiche, idoneità, protocolli per esposizioni specifiche (rumore, agenti chimici/biologici, movimentazione carichi, videoterminali oltre soglie).
Coordina medico competente, RSPP e HR su idoneità e limitazioni operative.
5) Piano di emergenza ed evacuazione
Predisponi procedure di emergenza: incendi, evacuazione, primo soccorso.
Nomina addetti formati, aggiorna planimetrie, verifica uscite e presidi antincendio. Esegui prove periodiche e registra esiti e miglioramenti.
6) Medico competente: ruoli e protocolli
Quando previsto, nomina il medico competente che redige il protocollo sanitario, partecipa alla valutazione dei rischi e collabora all’informazione dei lavoratori.
Integra il suo operato nel calendario formativo e nei riesami periodici.
7) DPI adeguati e tracciabilità d’uso
Fornisci dispositivi di protezione individuale proporzionati ai rischi (caschi, guanti, occhiali, scarpe, cuffie, imbracature).
Forma sul corretto utilizzo, sostituisci quando usurati e registra consegna, taglie e scadenze. I DPI non sono opzionali: sono l’ultimo strato dopo eliminazione e riduzione del rischio.
8) Registro infortuni e near miss
Tieni aggiornato il registro degli infortuni e raccogli anche i mancati incidenti (near miss): sono segnali preziosi per prevenire eventi più gravi.
Analizza causa radice, individua azioni correttive e verifica l’efficacia nel tempo.
9) Partecipazione dei lavoratori e ruolo dell’RLS
Coinvolgi i lavoratori tramite l’RLS (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza).
L’RLS partecipa a valutazione rischi, formazione e verifica delle misure. Mantieni un canale di segnalazione semplice e protetto per problemi e proposte.
10) Adempimenti di settore e attività specifiche
Per settori con rischi particolari (edilizia, chimico, sanitario, logistica, officine) applica norme dedicate e procedure aggiuntive (permessi di lavoro, lockout/tagout, ATEX, radioprotezione, cantieri).
Allinea istruzioni operative, formazione e checklist alle peculiarità del reparto.
11) Segnalazioni INAIL e malattie professionali
Gestisci in modo puntuale le denunce di infortunio e le segnalazioni di malattia professionale.
Standardizza il flusso informativo tra HR, RSPP e direzione: tempi, documenti, responsabilità e tracciabilità.
12) Appalti e lavoro autonomo: responsabilità condivise
In caso di appalti o subappalti, verifica idoneità tecnico–professionale degli operatori, coordina DUVRI e riunioni di coordinamento, condividi regole di sito e vie di esodo.
La sicurezza per i terzi è parte della tua sicurezza.
13) Controlli e ispezioni: preparazione e trasparenza
ASL e Ispettorato del Lavoro possono effettuare verifiche.
Tieni ordinati DVR, nomine, attestati, verbali, manutenzioni, registri e piani di miglioramento. La tracciabilità dimostra impegno reale e riduce contenziosi.
14) Governance e miglioramento continuo
Stabilisci KPI e riesami periodici: frequenza infortuni, tasso di near miss, ore di formazione erogate, esito prove evacuazione, scadenze DPI, audit interni.
Integra sicurezza, qualità e ambiente in un ciclo PDCA (Plan–Do–Check–Act) per portare risultati misurabili in direzione.
Strumenti operativi per passare dalle parole ai fatti
- Matrice RACI: chi è Responsabile, Accountable, Consulted, Informed per DVR, formazione, emergenze, DPI, segnalazioni.
- Calendario compliance: scadenze per visite, corsi, prove antincendio, revisioni estintori, audit.
- Registro azioni correttive: cosa, chi, quando, evidenze e verifica.
- Checklist di sopralluogo: ordine, uscite, cartellonistica, DPI, attrezzature, cavi, microclima.
- Canale segnalazioni: QR o form digitale per anomalie e near miss.
KPI da monitorare e presentare alla direzione
- Indice di frequenza e gravità degli infortuni.
- % formazione aggiornata per ruolo e reparto.
- Tempo medio di chiusura delle azioni correttive.
- Copertura DPI (consegna, idoneità, sostituzioni).
- Esito prove di evacuazione e tempi di sgombero.
- Audit conformità con non conformità aperte/chiuse.
Roadmap 30–60–90 giorni per mettersi in regola
- 0–30 giorni: verifica DVR e nomine (RSPP, medico, addetti emergenze); calendario scadenze; gap analysis.
- 31–60 giorni: formazione base e specifica; prove evacuazione; aggiornamento DPI; avvio registro near miss.
- 61–90 giorni: audit interno; chiusura azioni correttive; report a direzione con KPI e piano annuale.
Conclusione
Una buona sicurezza è organizzazione, dati e costanza. Con DVR aggiornato, ruoli chiari, formazione mirata, DPI tracciati e procedure di emergenza provate, proteggi le persone e il business.
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