Il Piano Transizione 5.0, introdotto dal Decreto-Legge n. 19 del 2 marzo 2024 (cosiddetto Decreto PNRR Quater), rappresenta uno dei principali strumenti di incentivo per la trasformazione digitale ed energetica del sistema produttivo italiano.
L’obiettivo è favorire l’adozione di modelli di produzione più efficienti, sostenibili e basati sulle energie rinnovabili, in linea con la strategia europea REPowerEU e con gli obiettivi di neutralità climatica.
Obiettivo del Piano
Il Piano mira a sostenere gli investimenti delle imprese che puntano a ridurre i consumi energetici e a innovare i propri processi produttivi, attraverso un credito d’imposta proporzionale alle spese sostenute nel biennio 2024–2025.
Le risorse disponibili ammontano complessivamente a 6,3 miliardi di euro per la misura 5.0 (finanziata con fondi PNRR), in complementarietà con il Piano Transizione 4.0, che dispone di ulteriori 6,4 miliardi di euro di risorse nazionali.
Destinatari e requisiti
Possono accedere all’agevolazione tutte le imprese residenti o stabilite in Italia, indipendentemente da forma giuridica, settore o dimensione.
Sono esclusi i soggetti in difficoltà finanziaria o colpiti da sanzioni interdittive.
È inoltre richiesto il pieno rispetto delle norme sulla sicurezza e il corretto versamento dei contributi previdenziali.
Interventi ammissibili
Rientrano tra le spese agevolabili tre principali categorie di intervento:
1. Beni materiali e immateriali tecnologicamente avanzati
- Devono essere interconnessi al sistema gestionale aziendale o alla rete di fornitura.
- Devono generare una riduzione dei consumi energetici.
- Sono inclusi beni elencati negli Allegati A e B della Legge 232/2016 (“Industria 4.0”).
- Rientrano anche software e sistemi per il monitoraggio dei consumi e l’intelligenza degli impianti.
2. Beni per autoproduzione e autoconsumo di energia rinnovabile
- Agevolabili gli investimenti in impianti fotovoltaici e sistemi di stoccaggio dell’energia.
- Sono ammessi solo pannelli prodotti nell’Unione Europea con efficienza minima del 21,5%, con maggiorazioni fino al 140% del costo per moduli ad alta efficienza.
- Escluse le tecnologie basate su biomasse.
3. Formazione del personale
- Le spese per la formazione sono ammissibili fino al 10% degli investimenti in beni strumentali e comunque entro un massimo di 300.000 euro.
- Devono essere erogate da soggetti esterni, con corsi di almeno 12 ore e attestazione finale delle competenze acquisite.
Interventi non agevolabili
Restano esclusi gli investimenti legati a:
- combustibili fossili e processi ad alta emissione di gas serra,
- discariche, inceneritori o trattamenti di rifiuti,
- processi che producono rifiuti speciali pericolosi,
- attività in concessione pubblica nei settori energia, trasporti, telecomunicazioni o acqua.
Ammontare del credito d’imposta
L’incentivo è riconosciuto se gli investimenti determinano:
- una riduzione dei consumi energetici del 3% sull’intera struttura produttiva, oppure
- una riduzione del 5% sul singolo processo produttivo.
L’importo del credito d’imposta varia in base alla quota di investimento e alla percentuale di risparmio energetico ottenuto.
Cumulo con altri incentivi
Il credito d’imposta Transizione 5.0:
- è cumulabile con altre agevolazioni nazionali, purché non si superi il 100% del costo sostenuto;
- non è cumulabile con i crediti d’imposta previsti dal Piano Transizione 4.0 né con quelli per investimenti nelle Zone Economiche Speciali (ZES) o nelle Zone Logistiche Semplificate (ZLS).
Utilizzo e vincoli
Il credito è utilizzabile esclusivamente in compensazione tramite modello F24, entro il 31 dicembre 2025.
Eventuali eccedenze potranno essere utilizzate in cinque rate annuali di pari importo.
Non è cedibile o trasferibile e non concorre alla formazione del reddito né alla base imponibile IRAP.
Certificazioni richieste
Sono obbligatorie due certificazioni:
- Ex ante: attesta la riduzione dei consumi energetici prevista dal progetto.
- Ex post: conferma la reale realizzazione dell’investimento e la sua interconnessione alla rete aziendale.
Per le PMI, le spese di certificazione sono riconosciute in aumento del credito fino a 10.000 euro.
Obblighi documentali
Le imprese beneficiarie devono conservare:
- la documentazione contabile e tecnica che dimostri i costi sostenuti;
- le fatture con riferimento normativo alla misura agevolativa;
- la certificazione del revisore legale che attesti la correttezza delle spese ammissibili.
La mancata conservazione della documentazione comporta la revoca del beneficio.
In sintesi
Il Piano Transizione 5.0 rappresenta un passaggio chiave verso un’economia più verde e digitale, sostenendo le imprese che investono in innovazione, efficienza e formazione.
È un’opportunità per rendere il sistema produttivo italiano più competitivo, responsabile e allineato agli standard europei di sostenibilità.
Per informazioni ufficiali e aggiornamenti, è consigliabile consultare il sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (www.mimit.gov.it).