Audit di cybersecurity: guida operativa per arrivare pronti e uscire più forti

Un audit di cybersecurity verifica conformità e robustezza dei controlli: può essere interno, di seconda parte (cliente/fornitore) o esterno (certificazione, autorità).
Non è un esame a sorpresa: è un processo basato su evidenze.
Prepararsi significa mettere ordine a policy, registri e prove di efficacia, stabilire ruoli e tempi, formare le persone e fare simulazioni realistiche.
Questa guida ti offre un percorso operativo per arrivare sereno al “giorno X” e trasformare l’audit in un acceleratore di miglioramento.

Obiettivi e perimetro: da dove si comincia
Chiarisci scopo e ambito: processi inclusi, sedi, sistemi, fornitori.
Allinea l’audit a standard o obblighi (es. ISO 27001, NIS2, requisiti contrattuali).
Definisci ruoli: audit owner, referenti per domini (accessi, backup, vulnerability management), punto di contatto con auditor.
Condividi un calendario con tappe, responsabili e scadenze per la raccolta evidenze.

Preparazione all’audit: il lavoro che fa la differenza

  • Verifica della documentazione: politiche, procedure, standard operativi, registri (asset, trattamenti, accessi, vulnerabilità, incident).
  • Simulazioni interne (pre-audit): interviste, campionamenti, richieste a sorpresa. Obiettivo: scovare gap e chiuderli prima.
  • Formazione mirata: chi partecipa deve saper spiegare “come facciamo le cose” e dove sono le evidenze.
  • Allineamento con i fornitori: ottieni attestazioni e report periodici per i servizi in outsourcing (SOC, cloud, backup, helpdesk).
  • Piano di remediation: ogni gap ha un owner, una scadenza e una prova di chiusura.

Metodo di raccolta evidenze: niente cartelle caotiche
Usa un evidence book strutturato, con indice e link a:

  • Policy e procedure in versione controllata.
  • Registri aggiornati (asset, accessi, patch, vulnerability, change).
  • Log e report (EDR, SIEM, backup, DR test, awareness).
  • Contratti e SLA con fornitori, più i loro report di conformità.
    Versiona i documenti, indica data, owner, stato (bozza/approvato) e conserva gli screenshot dove utile.

Checklist essenziale (estesa e ragionata)
Policy aggiornate

  • Politica di sicurezza, gestione accessi, classificazione dati, uso accettabile, BYOD/MDM, backup/DR, incident response, vulnerability e patch management, change management, terze parti.
  • Evidenza: ultima revisione approvata, registro delle eccezioni e follow-up.

Registro degli accessi e identità

  • RBAC, MFA, provisioning/deprovisioning, review periodiche dei privilegi, account amministrativi senza uso personale.
  • Evidenza: estratti da IAM/AD/Azure AD, report MFA, verbali delle review.

Piano di risposta agli incidenti

  • Ruoli, criteri di gravità, canali di escalation, flussi di comunicazione (inclusa privacy dove serve), contatti esterni.
  • Evidenza: tabletop test eseguito, lesson learned, aggiornamenti del piano.

Evidenze di backup e test

  • Strategia 3-2-1 con copia offline/immutabile, retention, test di restore periodici con RPO/RTO dichiarati.
  • Evidenza: report di esito (tempo di ripristino, integrità dati), registri errori risolti.

Gestione vulnerabilità e patch

  • Scansioni pianificate, classificazione CVE/CVSS, remediation per priorità, finestre di patching e change approvati.
  • Evidenza: dashboard, ticket chiusi, trend di riduzione delle criticità.

Protezione endpoint e logging

  • Copertura EDR/MDR, criteri di isolamento, integrazione SIEM/SOAR, retention log e sincronizzazione oraria.
  • Evidenza: report di copertura, esempi di alert gestiti e tempi di risposta.

Formazione e awareness

  • Piano annuale, moduli brevi, phishing simulato, onboarding e refresh.
  • Evidenza: tasso di completamento, click rate in calo, azioni correttive.

Terze parti e supply chain

  • Qualifica fornitori critici, clausole di sicurezza e privacy, report periodici, diritto di audit.
  • Evidenza: questionari compilati, SOC/ISO attuali, follow-up su non conformità.

Come si svolge l’audit (e come gestirlo bene)

  • Opening meeting: ambito, metodo, regole.
  • Interviste: rispondi con processo + evidenza; evita opinioni personali.
  • Campionamenti: prepara dataset pronti (utenti, asset, incident, change) per estrazioni veloci.
  • Closing meeting: chiarisci rilievi, concorda tempistiche e criteri di chiusura.
    Mantieni tono collaborativo, prendi nota delle richieste, rispondi sempre con documento o screenshot.

Errori da evitare (classici ma letali)

  • Documenti non versionati o non approvati.
  • Procedure “di carta” non allineate alla pratica.
  • Evidenze sparse su mille cartelle senza indice.
  • Mancanza di prove di test (restore, IR tabletop, awareness).
  • Fornitori senza attestazioni aggiornate.
  • “Racconti” al posto dei log.

KPI da portare in closing (e poi in Direzione)

  • % policy aggiornate entro la data pianificata.
  • Tempo medio di chiusura dei rilievi di audit precedenti.
  • Patch compliance e trend vulnerabilità critiche.
  • Esito test di restore vs RPO/RTO.
  • Adozione MFA e riduzione privilegi permanenti.
  • Click rate phishing e numero di segnalazioni spontanee.

Roadmap 30–60–90 giorni per arrivare pronti

  • 0–30 giorni: definisci ambito, ruoli, calendario; gap analysis documentale; crea l’evidence book.
  • 31–60 giorni: chiudi gap prioritari; fai pre-audit con campionamenti; esegui tabletop incident e restore test cronometrato.
  • 61–90 giorni: rifinitura evidenze, formazione “just-in-time” ai referenti, drill di estrazione log, pacchetto KPI e runbook giorno audit.

Dopo l’audit: il vero valore
Ricevuti i rilievi, costruisci un piano di miglioramento con priorità, owner, scadenze e misure di efficacia.
Traccia avanzamento e aggiorna processi e policy.
Comunica in Direzione risultati, KPI e investimenti necessari: la continuità è ciò che rende utile l’audit.

Conclusione
Un audit ben gestito è un moltiplicatore di maturità: porta ordine, evidenze e decisioni migliori.
Con documenti aggiornati, test reali, evidenze a portata di mano e una squadra preparata, l’audit diventa un passaggio naturale della governance.
Vuoi un pre-audit con evidence book, simulazioni d’intervista e piano di remediation pronto per la Direzione? Gli esperti di Sfera Informatica possono accompagnarti dall’assessment al supporto in sede di audit.

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