L’outsourcing IT non è una semplice esternalizzazione di servizi: è una scelta strategica che può ridefinire l’efficienza, la sicurezza e la competitività della tua azienda.
Prima di intraprendere questo percorso, però, è essenziale fermarsi un attimo e farsi le domande giuste.
Ecco quattro punti chiave da cui partire per valutare se, come e quanto affidarti a un partner esterno per la gestione informatica.
1. Quali obiettivi voglio perseguire?
Riduzione dei costi?
Maggiore produttività?
Flessibilità organizzativa?
Ottimizzazione dei processi interni?
Tutti questi sono obiettivi validi, ma il primo passo per un outsourcing IT di successo è definire con chiarezza le priorità della tua azienda.
Ogni divisione può avere esigenze diverse: l’amministrazione cercherà stabilità e budgetizzazione, il reparto tecnico punterà su performance e sicurezza, la direzione su efficienza e controllo.
➡️ Decidi cosa vuoi ottenere, fissalo in modo misurabile e monitora i risultati nel tempo.
2. Quali servizi trasferisco in outsourcing?
Non tutti i servizi IT devono necessariamente essere esternalizzati.
La decisione dipende da tre fattori principali:
- Quanto è strategico il processo (core o di supporto);
- Quanto costa gestirlo internamente rispetto all’esterno;
- Qual è il suo impatto sulle performance globali del business.
E non c’è niente di male a confrontarsi con altre aziende del settore per capire cosa esternalizzano loro e con quali risultati.
Molte organizzazioni iniziano con servizi specifici (come helpdesk o manutenzione infrastrutturale) per poi espandere gradualmente il perimetro dell’outsourcing.
👉 Inizia da ciò che ti pesa di più e porta meno valore strategico.
3. Quale sicurezza posso avere con l’outsourcing IT?
La sicurezza è il tema più delicato.
Chiediti onestamente: la mia azienda è davvero in grado di garantire la perfetta integrità dei dati?
Un provider IT esperto può spesso offrire:
- infrastrutture ridondanti e sicure;
- backup automatizzati e cifratura dei dati;
- tempi di ripristino rapidi (RTO/RPO garantiti);
- monitoraggio costante e assistenza H24.
Tutti questi aspetti devono essere formalizzati in un contratto SLA (Service Level Agreement), che definisce parametri tecnici vincolanti come:
- uptime garantito,
- tempi di risposta,
- posizione dei data center,
- procedure di gestione dei problemi,
- standard di sicurezza e conformità normativa (es. GDPR).
💡 E sì, ricordati di chiedere sempre anche il costo del servizio, in modo trasparente e commisurato ai livelli di performance richiesti.
In fondo, l’outsourcing IT non è solo una fornitura: è una partnership strategica che può diventare una leva di crescita per entrambe le parti.
4. Data center aziendale: outsourcing o cloud?
Se stai valutando l’outsourcing IT, è naturale chiedersi:
“Ha senso mantenere un data center interno, o è il momento di migrare tutto sul cloud?”
La risposta dipende dalla tua struttura e dalle tue esigenze operative:
- l’outsourcing tradizionale prevede che un partner gestisca le tue infrastrutture (fisiche o virtuali) esistenti, ottimizzandole;
- il cloud computing sposta completamente le risorse su infrastrutture distribuite e scalabili, rendendo l’azienda più flessibile e resiliente.
Molte imprese scelgono una strategia ibrida, combinando outsourcing e cloud per bilanciare controllo, costi e agilità.
👉 Se stai arrivando a questo punto, probabilmente è il momento giusto per fare una valutazione personalizzata.
Conclusione
L’outsourcing IT non è una scorciatoia, ma un passo evolutivo naturale per le aziende che vogliono crescere, ottimizzare e innovare.
Fatti queste quattro domande, valuta i tuoi obiettivi e scegli con chi costruire il tuo percorso tecnologico.
E se sei arrivato alla fine, un consiglio pratico:
📩 manda un’email a info@sfera-srl.it.
Sfera Informatica sarà felice di aiutarti a individuare la soluzione giusta per la tua realtà aziendale.
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